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Movimento e Centro di Aiuto alla Vita "città di Chioggia" O.N.L.U.S.

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mercoledì 5 maggio 2010

AUGURI MAMMA

La paura della povertà e della solitudine spiana la strada ad una rapida, anonima e sicura soluzione: l’aborto. Purtroppo con l’aborto non finisce la paura, non finisce la solitudine, comincia invece un lungo e sofferto travaglio interiore solo lontanamente paragonabile ad un lutto perché l’aborto volontario non è un evento naturale, un incidente casuale che ti ha strappato un figlio, un fatto ineluttabile come il destino per cui dopo un ragionevole tempo di auto elaborazione si supera riconoscendo di non averne alcuna responsabilità. La realtà è che, fosse stato un millimetro o un paio di centimetri, c’era e non è più perché “tu” hai firmato un maledetto certificato quel giorno… La vera sofferenza, una voragine, comincia dopo l’aborto: non solo depressione (spesso anche certificata!), ma addirittura reiterazione. Sono più di 36.000 ogni anno le donne che tornano ad abortire una seconda volta (ma anche terza, quarta, quinta nella loro vita) e non è pensabile che siano tutte e solo prostitute…
Grazie al Movimento e Centro di Aiuto alla Vita di Chioggia, oggi festeggeranno la festa della mamma anche le 45 donne che, negli ultimi 10 anni, non hanno abortito grazie al sostegno ricevuto dal Centro. Sono tante, sono poche… che importa? Importa che questi 45 bambini sono una realtà, oggi camminano e vivono insieme a noi, anche loro costruiranno il nostro comune futuro: esistono.
E se sono una risorsa inattesa per la comunità, sono la forza e la ragione di vita stessa per le loro famiglie, in special modo per le loro mamme che in un momento cruciale e drammatico hanno scelto la vita.

Elena Ballarin

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