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Se ti trovi in difficoltà per una gravidanza imprevista contattaci, troverai persone capaci di consigliarti ed aiutarti. Non ti pentirai di averci chiamato, sarai più consapevole nel decidere!
Puoi anche presentarti direttamente al Punto d'ascolto presso il distretto socio-sanitario, in via Vespucci a Sottomarina, il martedì dalle 16 alle 18, oppure telefonare a Viviana (339-8238464) per prendere appuntamento. Il servizio è gratuito!



Per urgenze: tel 800813000

Movimento e Centro di Aiuto alla Vita "città di Chioggia" O.N.L.U.S.

tel 340 0749970, E-mail: sos.vita@libero.it





martedì 11 maggio 2010

Mancano circa 140.000 nascite l'anno

In Italia nascono circa 540.000 bambini ogni anno, non nascono-muoiono di aborto volontario circa 140.000 bambini. Quello delle IVG non è un numero trascurabile, marginale delle gravidanze totali... se non si vuole ammetterne il valore etico e morale (sono bambini), si voglia considerarne almeno il valore in quanto fattore demografico...


Per crescere, bisogna prima nascere
In Italia lo sviluppo ha una variabile negativa trascurata, la demografia

Gli osservatori economici, pur constatando come l’Italia abbia retto meglio di altri ai colpi della crisi internazionale, ricordano che la vera sfida da vincere è quella della crescita, che già prima arrancava a un ritmo inferiore di quello dei principali partner europei. Le ragioni di questa crescita insufficiente sono varie, ma raramente mettono in luce la questione demografica, cioè il bassissimo tasso di natalità che perdura da decenni e che ha prodotto un invecchiamento consistente della popolazione. Quando si lamenta il peso eccessivo della spesa previdenziale, e per certi aspetti sanitaria, bisognerebbe ricordare che una popolazione più anziana della media europea richiede ovviamente un esborso superiore in questi settori.
Naturalmente è ragionevole proporsi di disboscare gli sprechi e gli abusi, talora impressionanti. Tuttavia, quando si pensa a come rimuovere le cause strutturali che frenano lo sviluppo, andrebbero studiate anche misure utili per combattere la denatalità, che è all’origine di questo fenomeno. Ormai, a differenza di quel che accadeva ancora dieci anni fa, sono le donne che non hanno un lavoro a partorire meno figli, il che sottolinea l’esigenza di intervenire per migliorare la condizione sociale e assistenziale della lavoratrice madre.
E’ tra le donne che è più bassa, nettamente più bassa che nei maggiori paesi europei, la partecipazione al lavoro, e questo rappresenta uno dei maggiori limiti sia alla crescita produttiva e occupazionale, sia alla natalità. Naturalmente non sono solo i fattori materiali ed economici a ridurre la propensione a creare famiglie stabili e a procreare. Tuttavia anche quelli hanno un peso, ed è un errore considerare gli interventi fiscali a favore delle famiglie come meno efficaci sul piano economico di quelli a vantaggio delle imprese e dei lavoratori con la riduzione del cuneo fiscale. Correggere la curva demografica è una delle condizioni fondamentali per ridurre il differenziale negativo nello sviluppo.


10.05.2010
© - FOGLIO QUOTIDIANO

I progetti GEMMA

E' uno "storico" strumento di aiuto economico alle donne, alle famiglie, che per povertà e indigenza non se la sentirebbero di mettere al mondo il loro bambino. Nel pieghevole, visibile e stampabile dal pdf, i riferimenti per contattarci.


mercoledì 5 maggio 2010


AUGURI MAMMA

La paura della povertà e della solitudine spiana la strada ad una rapida, anonima e sicura soluzione: l’aborto. Purtroppo con l’aborto non finisce la paura, non finisce la solitudine, comincia invece un lungo e sofferto travaglio interiore solo lontanamente paragonabile ad un lutto perché l’aborto volontario non è un evento naturale, un incidente casuale che ti ha strappato un figlio, un fatto ineluttabile come il destino per cui dopo un ragionevole tempo di auto elaborazione si supera riconoscendo di non averne alcuna responsabilità. La realtà è che, fosse stato un millimetro o un paio di centimetri, c’era e non è più perché “tu” hai firmato un maledetto certificato quel giorno… La vera sofferenza, una voragine, comincia dopo l’aborto: non solo depressione (spesso anche certificata!), ma addirittura reiterazione. Sono più di 36.000 ogni anno le donne che tornano ad abortire una seconda volta (ma anche terza, quarta, quinta nella loro vita) e non è pensabile che siano tutte e solo prostitute…
Grazie al Movimento e Centro di Aiuto alla Vita di Chioggia, oggi festeggeranno la festa della mamma anche le 45 donne che, negli ultimi 10 anni, non hanno abortito grazie al sostegno ricevuto dal Centro. Sono tante, sono poche… che importa? Importa che questi 45 bambini sono una realtà, oggi camminano e vivono insieme a noi, anche loro costruiranno il nostro comune futuro: esistono.
E se sono una risorsa inattesa per la comunità, sono la forza e la ragione di vita stessa per le loro famiglie, in special modo per le loro mamme che in un momento cruciale e drammatico hanno scelto la vita.

Elena Ballarin

martedì 4 maggio 2010

Gusta il momento più bello: guarda tuo figlio

Guarda il tuo Bambino!
Guarda come istintivamente ti si rannicchia fra le braccia, cercando ancora l’eco del battito del tuo cuore.
Guardalo e lasciati riempire di stupore: nove mesi fa non c’era, e ora è un uomo.
Non è sbalorditivo?
Germinato da un seme invisibile.
Perfetto, e sì che di lui tu non avresti saputo fare neanche un capello.
Trattieni il fiato; quel figlio che hai in braccio è un mistero.
Annusalo:sa di latte, di cucciolo.
Ma già fra pochi giorni il suo sguardo si illuminerà incontrando i tuoi occhi.
Non lasciarti rubare quello sguardo da nessuno.
Niente vale quel suo primo riconoscerti, quel tacito dirti: eri tu, quel buio morbido che mi abbracciava.
Guardalo.
Guardagli le mani, così incredibilmente piccole; e senti come afferra e stringe forte il tuo dito, come ci si avvinghia.
Impara come lo calma la tua voce, e come la ninna nanna che ti cantava tua madre, trent’anni dopo, naturalmente ti torna alla memoria.
Guardalo ancora.
A chi somiglia?
Ritrovargli negli occhi lo stesso cipiglio di tuo padre, o nei capelli il colore di un nonno neanche conosciuto.
I genitori che arcanamente si declinano, memori, nel tuo bambino.
E’ lui, lui che –è straordinario- è te, e insieme l’uomo che ami.
Piange.
Ha fame a tutte le ore.
Un figlio che fatica, ti avranno detto.
Ti avranno detto delle notti in bianco.
Vero, ma non si non ti hanno detto di quant’è bello stringersi addosso questo piccolo straniero. Urla, ha bisogno di tutto.
Ma te ne innamorerai pazzamente.
Succhia, avido, e poi crolla addormentato.
Tienitelo stretto ancora un momento.
Fermati a scoprire che ogni uomo al mondo è stato, un giorno come tuo figlio stanotte: un bambino inerme tra le braccia di una donna.
Gusta gli attimi, non avere fretta, contempla ciò che ti è accaduto.
Hai avuto un dono.

Marina Corradi
testo rivisitato)

Preghiera per la Vita

O Maria, aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita.
Guarda, o Madre, al numero sconfinato
di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall’indifferenza
o da una presunta pietà.
Fa che quanti credono nel tuo Figlio
Sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo
con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell’amore, a lode e gloria
di Dio creatore e amante della vita.

Papa Giovanni Paolo II

Centro aiuto alla vita di Chioggia. Ti aiuteremo... in tutte lingue!

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Se hai difficoltà familiari o economiche o se sei clandestina e senza documenti puoi partorire il tuo bambino in qualsiasi Ospedale, nessuno lo saprà. La legge italiana te lo permette. Se vuoi puoi lasciare il tuo bambino in ospedale, una buona famiglia avrà cura di lui.
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If you have familiar or economic issues or if you are an illegal immigrant, and without documents, you may give birth in any italian Hospital, and no-one will discover it. Italian law permits this.
If you want to leave your child in the Hospital, a good family will take care of it.
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Si tu as des difficultés économique ou familiale, si tu es seule ou clandestine et sans papiers. Tu peux accoucher dans l’anonymat dans n’mporte quel Hôpital. La loi Italienne te l’autorise. Si tu veux tu peux donner ton enfant en adoption, une famille s’occupera de lui.
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Si eres clandestina y no tienes documentos, pueedes parir tu niño en cualquier Hospital, nadie lo sabrà. La ley italiana te lo permite. Si quieres dejar tu niño en el Hospital, una buena familia se harà cargo de él. Dacà esti clandestinà si fàrà documenete poti naste copilul tàula oricare Spital, nimeni nu o sa stie. Legea italianà ìti permite. Decà vrei poti sà
lasi copilul tàu in Spital, o familie bunà va avea grijà de el.
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SE HAI BISOGNO CHIAMA S.O.S. VITA:
numero verde: 800813000

Risultati: bambini veri, ora camminano insieme a noi!

I bambini nati fino ad ora in un decennio di attività del Centro di Aiuto alla Vita di Chioggia, alla data del 28/04/2010, sono 45.

lunedì 3 maggio 2010

Sopravvissuto a un aborto "terapeutico"

Riguardo alla vicenda "dell' abbandono terapeutico” del bambino abortito a Rossano viene alla luce una spaventosa contraddizione: se il bambino fosse morto subito, nessuno si sarebbe scandalizzato, e bravi sarebbero stati quei medici “rispettosi” della legge. Ma è sopravvissuto e perciò saranno oggetto di severa ispezione dagli Ispettori dell’on. Roccella, perché non hanno rispettato la legge e saputo fare un "buon lavoro”. I medici non verrebbero processati se avessero impedito al piccolo cuoricino del bambino di battere prima della nascita. Saranno invece condannati perchè la volontà di vita di quel piccolo lottatore ha sfidato le leggi della natura ostinandosi a vivere contro chi lo voleva morto? Il problema è che quel bimbo che, doveva morire di aborto, è stato invece lasciato agonizzante. E' probabile che non lo abbiamno neanche guardato, preso e messo subito in un angolo lontano da tutti. E' possibile che nessuno abbia avuto per lui un gesto di compassione e degnato neanche di uno sguardo? E' possibile che certi medici e personale paramedico si siano anestetizzati a tal punto, da non provare più nessun sentimento per il valore inestimabile della vita umana?
Riguardo al fatto poi, che il bambino, debba per legge essere rianimato quando ha vita autonoma, anche contro la volontà della madre che voleva abortirlo, attesta ancora una volta che la decisione della madre non è assoluta e che vi è un individuo da tutelare, che può essere dato in adozione ad una di quelle tante famiglie che non possono avere figli e che sarebbero contentissime di adottarne uno anche con un piccolo difetto curabile come il labbro leporino.

Ramin Gino
Presidente del Centro di Aiuto alla Vita di Chioggia